GIANFRANCO SALVATORE PRESENTA IL LIBRO “IL CHIARO E LO SCURO”

Lunedì 6 giugno

ore 20:30

Liberrima Bari (Via Calefati, 12)

GIANFANCO SALVATORE

presenta il libro

“Il chiaro e lo scuro. Gli africani nell’Europa del Rinascimento tra realtà e rappresentazione”

edito da Argo.

Il curatore del libro

GIANFANCO SALVATORE

(Università del Salento);

dialoga per narrazioni, immagini e suoni con

UGO SBISÀ

(giornalista e musicologo)

IL LIBRO

Il Rinascimento europeo non è solo l’epoca dello sviluppo dell’umanesimo, del rinnovamento culturale e scientifico, dell’euforia dello spettacolo e delle feste: è anche il momento in cui si instaura una nuova economia della schiavitù, basata sull’inumana deportazione di uomini e donne dal continente africano. E tuttavia anche il rapporto con gli africani deportati verrà gestito con spirito “rinascimentale”: incuriosito dell’alterità, e capace di instaurare con essa importanti relazioni dialettiche, confrontandosi con la diversità nella vita quotidiana e nelle arti, e consentendo agli individui “scuri” di lasciare ampie tracce della loro presenza. Tracce che hanno finito per influenzare i sistemi della comunicazione e della rappresentazione in tutta l’Europa occidentale, sia nel contesto aristocratico che nella nascente borghesia e nelle tradizioni popolari urbane.

In questo libro, alcuni degli storici – dell’arte, delle lingue, delle culture – più importanti al mondo, tra quanti si sono occupati degli effetti culturali della prima diaspora africana nell’Occidente moderno, recuperano le tracce lasciate dagli africani rinascimentali nella realtà e nella rappresentazione. La costruzione di linguaggi “di contatto”, i ritratti doppi che accostano il chiaro e lo scuro, le forme teatrali e musicali che mettono in scena le relazioni degli africani neri con i bianchi europei, e degli africani nei loro rapporti interetnici, disegnano una nuova visione della prima fase dello schiavismo africano, ancora lontana dalle atrocità colonialiste del Nuovo Mondo, e capace di guardare all’alterità e alla diversità culturale con esiti fecondi anche per la civiltà europea.

Oltre al mondo iberico e alle corti nordiche, ne emerge con singolare rilievo l’Italia meridionale – spesso trascurata dalla ricerca internazionale sulla diaspora africana rinascimentale – e in particolare Napoli, autentico laboratorio musicale e coreutico di rappresentazioni, e feconde contaminazioni, dell’eredità umana e culturale degli africani costretti alla servitù europea, ma vivacissimi nella loro espressività caratteriale e corporea. Nelle canzoni moresche, mescolando la lingua locale a una lingua africana autentica – il kanuri –, quegli individui più “colorati” di noi risplendono in manifestazioni di fierezza, di solidarietà etnica, e di una umanità che annulla ogni differenza sostanziale tra i sentimenti e le passioni dei “chiari” e degli “scuri”.

GLI AUTORI

Gianfranco Salvatore

Curatore del libro e professore associato di Etnomusicologia all’Università del Salento e studia tradizioni afroeuropee e afroamericane dal punto di vista dell’etnomusicologia storica e dei patrimoni interculturali.

Giuliana Boccadamo

Ha insegnato Storia del cristianesimo e delle chiese nell’Università degli Studi di Napoli Federico II, occupandosi di tematiche socio-religiose e degli schiavi musulmani a Napoli.

Robert Cyffer

Linguista ed etnologo, professore emerito di African Studies all’Università di Vienna, è uno dei massimi specialisti della lingua kanuri.

Hubert Houben

È professore ordinario di Storia Medievale all’Università del Salento e studioso del Mezzogiorno normanno-svevo.

Paul H.D. Kaplan

È professore di storia dell’arte al Purchase college, State University di nEw York e studioso di iconografia di soggetto africano in Europa.

John M. Lipski

È Edwin Erle Sparks Professor di Spagnolo e Linguistica alla Pennsylvania State University e storico dei linguaggi afro-ispinaci

Kate Lowe

Professoressa emerita di Storia e cultura del Rinascimento alla Queen Mary University di Londra, e Associate follow al Warburg Institute, si occupa della storia culturale della diaspora africana in chiave interdisciplinare.

Michele Rak

È teorico e storico del mutamento culturale ed esperto del patrimonio culturale europeo.

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