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RAFFAELE CARRIERI PRESENTA “DOPPIO LIMPIDO ZERO”

Lunedì 20 febbraio ore 19:00 da Liberrima BARI (Via Calefati, 12)

Presentazione del libro “Un doppio limpido zero. Poesie scelte 1945-1980
di Raffaele Carrieri

edito da Interno Poesia

Dialogano con il curatore del volume e poeta Stefano Modeo
Antonio Di Giacomo, giornalista di Repubblica
Serena Di Lecce, curatrice della rubrica Bottega della poesia per Repubblica Bari
Letture a cura di Roberto Corradino

IL LIBRO

La collana «Interno Novecento» riporta in libreria Raffaele Carrieri, una delle voci più originali e inquiete dello scorso secolo. Un poeta, come scrisse Leonardo Sinisgalli, che «si fa nutrire dal sonno, dai sogni, dalle allucinazioni, dalle immagini, dalle fole». Un’ampia selezione di testi, curata da Stefano Modeo, che segue un percorso cronologico delle opere pubblicate dal 1945 al 1980. Questa antologia permette non solo di far circolare testi diventati da molti anni irreperibili sul mercato – in quanto mai più ristampati – ma soprattutto consente al lettore, attraverso una ricca nota filologica, di accostarsi all’opera del poeta attraversando l’evoluzione della scrittura e dei principali snodi tematici. Una voce imprescindibile della poesia italiana del Novecento che ritorna a vivere grazie a un lavoro puntuale e necessario.

L’AUTORE

Raffaele Carrieri (Taranto, 1905 – Lombrici di Camaiore, 1984) a quattordici anni s’imbarca e fugge clandestinamente in Albania, raggiungendola nell’ultimo tratto a nuoto e dove rimane alcuni mesi; da qui prosegue a piedi per il Montenegro. Nel 1920 è a Fiume con D’Annunzio dove viene gravemente ferito ad una mano. Dopo un breve soggiorno a Taranto si imbarca nuovamente, visita i porti del Mediterraneo e alcune città della costa africana. In seguito si trasferisce a Palermo, per due anni, svolgendo il mestiere di gabelliere. In questo periodo scrive le sue prime poesie che, più tardi, faranno parte della raccolta Il lamento del gabelliere (1945). Nel 1923 si stabilisce a Parigi dove conosce i maggiori poeti e artisti dell’avanguardia internazionale. Nel 1930 è a Milano dove comincia a partecipare alla vita culturale come poeta, scrittore, giornalista e critico d’arte. Nel 1953 vince il Premio Viareggio con Il Trovatore. In seguito si aggiudica il Premio Chianciano con Canzoniere amoroso (1959); il Premio Tarquinia-Cardarelli con Io che sono cicala (1967); il Premio Internazionale Taormina con Stellacuore (1970). Ha scritto oltre cinquanta volumi tra saggistica e narrativa, alcuni dei quali tradotti e pubblicati all’estero. 



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